Cosa ci sarà da ricordare di queste vacanze? Per la prima volta dopo una vita niente valigie. Niente chilometri, un paio di migliaia almeno. Niente tappe sparse qua e là. Niente Firenze. Niente Basilicata. Niente Puglia. Niente olive, eppure a Natale ne pesavamo quintalate. Niente onde e schiuma. Niente fuoco. Niente freddo. Solo noi, a casa, a Torino, in un’eterna domenica fatta di poche cose. Un Natale a chilometri zero, a zero pensieri. Senza obblighi e senza riti. Senza menù, ma con abbinamenti avventurosi! A momenti mi sono sentita persa e fuori posto. Molto indecisa, questo sì, ma se avessi scelto di non decidere niente? Sarebbe così grave non scegliere, non sapere cosa si vuol fare? Alla fine è stata una grande liberazione. Alla fine.
Ieri è stata una bellissima giornata, quasi primavera. Con le finestre tutte aperte, le stanze inondate di una intensa luce radente, ho tolto la polvere, e ho amato questa casa, nel suo disordine fisiologico, bellissima perchè ci siamo noi. Ecco, ho trovato il mio momento. Ero rimasta qui ad aspettarlo.