mercoledì 12 novembre 2014

L'infinito ribaltato


Sono giorni pieni di pioggia, di pensieri altalenanti e difficili da acchiappare. Mi perdo spesso e vago senza meta, senza presa, senza uno scopo preciso.  Poi mi concentro completamente in un progetto e ne faccio un dovere assoluto: stiro, scrivo, pulisco, conto, traduco, impagino. E’ tutto lo stesso. Riempio il mio tempo finchè il sonno mi spegne. Domani mani pazienti metteranno su il caffè per me e io mi sveglierò con un nuovo sorriso e un buon profumo.

Lo vedi? Mi sono confusa di nuovo, non è quello che volevo scrivere. Volevo raccontare della pozzanghera, quella all’angolo della casa vecchia, vicino al negozio di Tonino. 

Ci sono cose davvero strane nella memoria della mia infanzia e quella cunetta così profonda era una delle più misteriose! Nelle belle giornate non c’era niente di insolito, potevo anche mettere il piede sulla griglia pesante del tombino e passarci sopra con la bicicletta. Mai dopo un acquazzone. Mi bloccavo a guardare il cielo capovolto e cupo che, aprendo uno squarcio profondo sulla strada, ribaltava il suo infinito in quello specchio magico e riempiva il mio cuore di sgomento. 
Ancora adesso, ne sono certa, non oserei metterci il piede.



Foto di Adriana Giusto dal blog Non importa quello che vedi, ma come lo vedi.
(Grazie Adriana per aver visto e fotografato una pozzanghera che potrebbe essere proprio la mia, e per il titolo del tuo blog!)

2 commenti:

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