Visualizzazione post con etichetta Senza-senso. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Senza-senso. Mostra tutti i post

lunedì 9 febbraio 2015

Senza capire

E vabbè, questo pensiero lo voglio scrivere. Tanto per sentirmi incoraggiata, visto che anche fare la maglia può essere un’attività efficace per accrescere la consapevolezza di sè, come scrivevo tanti anni fa…o l’inconsapevolezza, come invece direi adesso!
Provate ad avere sui ferri una roba così.
2015-02-02_13.37.47_medium2
Provate a seguire delle istruzioni che non sembra abbiamo una prospettiva, scritte solo per essere eseguite passo passo, senza riuscire a comprendere lo scopo finale. La parte peggiore è stato il motivo traforato a gocce, assolutamente impossibile da visualizzare sul lavoro
Bisogna fare un atto di fede, crederci e basta? Io mi sono adeguata, in un certo senso...
Ho provato ad iniziare ugni ferro con attenzione.
Ho proseguito recitando il mantra della sequenza “k1, yo, ssk, yo, sk2po, yo, oooom!”.
Ho concluso ogni riga cercando di compensare gli errori visto che non mi ritrovavo mai con le indicazioni dello schema.
Infine, ne sono rimasta colpita! E senza capire come ho fatto!
2-2015-02-08 12.38.53
tn4-2015-02-08 12.36.45
5-2015-02-08 12.34.05
Pattern: Monsoon shawl

martedì 16 luglio 2013

Tagli e ritagli

Nuova cartella5

Da moltissimo non apro questa pagina, e quasi non me la ricordo più. La foto dello sfondo mi colpisce: un progetto arrotolato, una matita. Cose che mi rappresentano più di quanto io stessa immagini, senza le quali mi sento persa e annaspo. E se da una parte scopro con stupore di non sentirmi in equilibrio se non immersa nei miei numeri e nelle mie tavole, dall’altra mi spiego l’eccessivo entusiasmo con cui negli ultimi giorni ho trasformato la mia casa, mezza vuota per le vacanze, in un improvvisato laboratorio. Schemi, sagome, fogli, parti da tagliare e poi assemblare. Idee un po’ confuse che piano piano si mettono in ordine, progetti che un pezzo dopo l’altro si concretizzano tra le mie mani.

Non ho foto del delirio che ho fatto. L’onda di piena è passata. Tutto è a posto, o quasi! Forse anche questo post serve a fare ordine e a ridare alle cose la giusta collocazione.

Confesso di aver realizzato:

1) gonna-pantalone dal libro giapponese Shape-Shape 2 (primo sew-along con Lorena)

2) abito lungo grigio… troppo grigio…

3) cintura reversibile grigio-rossa per l’abito troppo grigio (Shape Shape 2 ha colpito ancora)

4) gonna blu mezza “flared” e mezza “gathered” (cioè mezza svasata e mezza arricciata, ancora dallo stesso libro giapponese tradotto in inglese!)

5) summer lounge pants (pantaloni comodosi estivi!)

6) borsina carina per la piccola di casa

7) e ancora tutte le riparazioni che avevo accumulato nei mesi invernali: cerniere da cambiare, jeans da riparare, un vestitino lattughino bellissimo da riprendere solo un pochino sui lati.

2013-07-16 17.59.35C’è ancora un cartamodello che ho tracciato e non ho realizzato perchè mi manca la stoffa giusta…..

La macchina è in un angolo. Immota. Silente.

La guardo con sospetto, temendo che abbia ormai un’anima propria, e sia disposta a tutto pur di non tornare, chiusa nel suo scatolone, ad un nuovo lunghissimo oblio.

giovedì 8 marzo 2007

Sock yarn o Sockenwolle.... cos'è?






Per una "magliaia italiana" come me è stata una vera sorpresa scoprire che la calza ai ferri esiste ancora ed è un vero e proprio must specie nei paesi anglofoni e in Germania.
Per noi gente mediterranea il solo pensiero di indossare un calzino di pura lana provoca un irritante prurito,ormai viviamo in ambienti iper riscaldati e credo che solo nelle baite montane un simile indumento avrebbe una reale utilità.
Provate a dare un'occhiata qui dove ho trovato una bella lana che non mi è servita per le calze, ma per lavorare il maglioncino mostrato prima, che ho chiamato "Spring-Sprout", e questo qui detto "Senza-senso".
La ditta tedesca produce un filato lavabile (75% lana e 25% polyamide) che ha la particolarità di produrre una fantasia rigata grazie al particolare processo di tintura (self-striping o self patterning yarn!).
Successivamente ho trovato filati con la stessa caratteristica prodotti anche in Italia, ma più grossi e non certo finalizzati alle calzette.


For me "italian knitter", sock yarn was a real surprise. I had no idea knitted socks were so popular abroad. Maybe it's our weather, too warm, or high house heating, but I feel hitching only thinking about wearing a pair.
So I bought sock yarn because it's so appealing and colored, but then I used it for something different...

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails